
Tinta con o senza ammoniaca?
Tingere i capelli è un passo importante per ogni capigliatura, e permette di cambiare di molto il proprio stile. Prima ancora di scegliere il colore che vorremo per i nostri capelli, è necessario decidere quale tipologia di tinta è meglio utilizzare. È possibile farsi consigliare dal parrucchiere di fiducia per effettuare un’analisi del cuoio capelluto, in modo da poter scegliere la tinta più adatta ai nostri particolari bisogni.
Esistono tre tipi di tinta in commercio: quelle con ammoniaca, quelle senza questa sostanza e quelle che sono naturali al 100%. Vediamo insieme le caratteristiche di queste tipologie di colore per i capelli.
Tinte con ammoniaca
La maggior parte delle tinte presenti nei negozi è a base di ammoniaca. Questo genere di tinta è indicata per chi vuole drasticamente cambiare il proprio colore, oppure desidera coprire numerosi capelli grigi o bianchi. Le tinte con ammoniaca sono durature perché riescono ad aprire le squame del capello, grazie al loro ph basico, permettendo al colore di penetrare più in profondità. Tuttavia, dopo molti utilizzi di tinte con ammoniaca, i capelli risulteranno sfibrati e secchi. Questo perché l’ammoniaca è un elemento chimico molto aggressivo sul capello, e ne altera la struttura molecolare. Infatti, questo genere di tinta è sconsigliata durante la gravidanza, perché la pelle del cuoio capelluto è più sensibile e si rovinerebbe più facilmente.
Tinte senza ammoniaca
Per intaccare meno il capello, esistono delle tinte alternative senza ammoniaca, solitamente a base di oli di frutta o all’olio di Argan. Queste tinte non sono al cento per cento naturali, poiché una piccola percentuale di crema ossidante e di colorante sarà sempre presente, ma sono comunque più tollerate dalle pelli più sensibili e possono essere utilizzate sia in gravidanza che in presenza di allergie al nichel, perché solitamente non hanno elementi a base di nichel.
Tinte al 100% naturali
Per i più rispettosi della natura, esiste una gamma di tinte naturali al cento per cento, che permetteranno una colorazione ottimale senza danneggiare troppo il cuoio capelluto. Nonostante i vantaggi in termini di salute, le tinte naturali hanno anche alcuni punti deboli, primo tra tutti la breve durata della colorazione, che tende a scolorirsi gradualmente e necessita una ri-applicazione totale almeno una volta al mese. Inoltre, le tinte naturali non forniscono una palette di colori molto vasta, e non sono quindi indicate in caso di cambio radicale del proprio colore. La tinta biologica più conosciuta ed utilizzata è l’Henné, un tipo di colorazione data da foglie particolari, che dona al capello una colorazione rossastra. La tinta henné è particolarmente indicata per chi ha i capelli rovinati, perché ripara la struttura del capello e ne protegge la superficie. La tinta naturale henné non è indicata a chi ha molti capelli bianchi, perché non è pienamente coprente. Se si preferisce un colore chiaro, è possibile utilizzare la cassia o la camomilla, tinture ecologiche tendenti al colore biondo, che vengono usualmente utilizzate per ravvivare i riflessi di un biondo preesistente. Per il colore castano vengono utilizzati il caffè ed il tè, mentre la tinta biologica indigo dona dei riflessi blu ai capelli più scuri.
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